Pubblicato: venerdì 21 marzo 2025
- di
Emiliano Grilli
categoria: Hardware.
tags: | audio | hardware | linux | schede audio | driver audio |
La mia band: Orchestra Rosichino
Ecco un nuovo articolo per questo blog a bassa intensità... Voglio
parlare di un nuovo acquisto legato al mondo linux audio, ovvero una
scheda audio che ho comprato per realizzare le registrazioni "live in
studio" del nuovo album della mia band Orchestra
Rosichino, specializzata
in un genere auto referenziale che abbiamo chiamato "Spaghetti samba",
ovvero una versione maccheronica del samba brasiliano con iniezioni di
epiche spaghetti western.
Samba maccheronico soprattutto perché a parte qualche notevole
eccezione, nessuno di noi è un musicista professionista e il samba ci
piace molto ma non ce l'abbiamo proprio nel sangue e quindi ne diamo
una nostra interpretazione italica e sgangherata che però alla fine
risulta piacevole, ballabile e divertente.
Perché "live in studio"
In passato abbiamo registrato sovraincidendo strumento per strumento,
ma questo ha portato a una performance generale poco coesa, mancando
il groove che si ottiene dal suonare tutti insieme. Abbiamo quindi
deciso che stavolta avremmo fatto l'opposto registrandoci tutti
insieme come quando facciamo le prove o quando suoniamo dal vivo. Da
qui l'espressione "live in studio"
Per fare questo però servono un discreto numero di canali di ingresso
registrabili in contemporanea, a meno di non voler registrare tutto in
stereo con pochissimo margine di manovra a posteriori.
Come dicevo in un post
precedente,
ho mandato in pensione la gloriosa scheda audio multicanale RME
hammerfall che ho utilizzato per molti anni, e che comunque ha solo 8
canali analogici mentre noi ne avremmo occupati almeno 10.
La formazione della band infatti comprende:
- batteria
- basso
- chitarra
- fisarmonica
- tromba
- trombone
- cavaquinho
- voce principale
- seconda voce
Il mio amico Giorgio Baù,
fonico professionista e utente linux di lunga data si era offerto di
venire da Milano per registrarci con il suo mixer digitale
multicanale, ma purtroppo ha avuto un contrattempo e non è potuto
venire ma mi ha aiutato molto "da remoto". Ho avuto quindi bisogno di
una nuova scheda multicanale supportata da Linux, con almeno 10/12
ingressi analogici.
La tascam US 16x08
Dopo un po' di ricerche online ho trovato questa tascam, la
US-16x08 che
sembrava fare al caso mio: 16 input registrabili separatamente di cui
8 microfonici e 8 di linea, due dei quali commutabili a ingressi Hi-Z
per strumenti. Secondo varie fonti sembrava ben supportata dal kernel
Linux fin dal 2016 e questo progetto su
github è
una applicazione dedicata che permette di gestire il mixer hardware
della scheda, che fornisce anche un minimo di DSP on-board (eq e
compressione, fondamentalmente). Anche il prezzo mi è sembrato
decisamente abbordabile per una quantità simile di canali (340€
circa).
La scheda come previsto è stata riconosciuta senza problemi al primo
colpo da linux, e anche il mixer software funziona abbastanza bene
nonostante non sia rifinitissimo come interfaccia.
Se dovessi trovargli un difetto direi che sul fronte monitoring
hardware (ovvero il potersi sentire mentre si suona, gestendo volumi
in cuffia o in spia) ha opzioni molto basic: in pratica pur avendo 8
uscite separate, puoi soltanto impostare un mix stereo come monitoring
hardware diretto, e assegnarlo a due di queste uscite.
Il setup
Inizialmente pensavamo di utilizzare delle spie per sentire gli
strumenti meno potenti come le voci, la fisarmonica e il cavaquinho,
che sono infatti quelli che amplifichiamo con l'impianto voce alle
prove. Però volevamo anche avere le cuffie per poter suonare con il
click (metronomo).
Quindi con l'aiuto teorico di Giorgio, di un piccolo mixerino a
quattro canali del nostro trombettista Vincenzo e di un piccolo
amplificatore per cuffie (il behringer amp 800) abbiamo messo in piedi
un sistema in cui potevo fare sentire il click in cuffia e avere gli
strumenti sulle casse spia senza che il click rientrasse da esse.
Sfruttando il PAN pot di ogni canale del mixer software questa
configurazione mi permetteva di scegliere se mandare ogni segnale solo
alle casse (tutto a sinistra), solo alle cuffie (tutto a destra) o ad
entrambi (centrato), con eventuali dosaggi diversi nelle posizioni
intermedie.
Alla fine abbiamo però deciso di utilizzare soltanto il monitoring
in cuffia, per non aggiungere altre fonti sonore estranee come
sarebbero state le casse spia, e in modo che ogni musicista avesse
sempre ben udibile il click. Temevo che tenere le cuffie in testa per
tante ore avrebbe peggiorato la performance ma in realtà non è stato
poi così tremendo.
Conclusioni
Alla fine il risultato mi sembra sia decente, anche se devo ancora
finire di mixarlo (e Giorgio si è offerto di fare il mastering). La
separazione tra gli strumenti non è ovviamente molto netta,
soprattutto gli strumenti acustici più potenti come batteria e tromba
rientrano parecchio negli altri microfoni, ma ciò contribuisce a
creare un suono più amalgamato e coeso, che era appunto lo scopo di
registrare tutti insieme.
In conclusione questa scheda è spartana e solida e fa quello che
promette senza fronzoli e in modo affidabile, in classico stile
tascam. La costruzione è molto pesante, tutta in metallo e ha inclusi
i "rack ears" per montarla su un rack, volendo. I preamp microfonici
sono puliti e hanno un discreto guadagno, indispensabile coi microfoni
dinamici.
E' possibile attivare l'alimentazione phantom a gruppi di 4
canali, cosa buona se si hanno dei mic ribbon a cui la phantom
potrebbe nuocere. Tascam ha scelto di non utilizzare gli ormai ubiqui
connettori combinati XLR/jack ma di avere gli 8 canali microfonici con
connettore XLR e gli altri 8 con connettore jack TRS, quindi con ruoli
ben separati.
Sul pannello frontale si trovano tutti i controlli più importanti: gli
8 ingressi microfonici, i due commutabili linea/strumento, i gain di
questi primi 10 canali con un led indicatore di picco, il volume delle
uscite "monitoring" 1-2 e la sezione cuffie.